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pioggia

Come Rino Gaetano

Siamo esseri imperfetti.

Ci aggrappiamo con forza e disperazione al passato.

Non ci perdoniamo errori.

Siamo capaci di riversare tutto l’odio del mondo nel posto sbagliato

E anche l’amore, e quello forse fa ancora più male

Cerchiamo la felicità nel posto sbagliato

Attendiamo che arrivi il nostro turno,

Ci preoccupiamo di cose stupide

Guardiamo il dito, anziché la luna

Giudichiamo troppo frettolosamente

Ci pentiamo, ma poi non sappiamo più come chiedere scusa

Resistiamo ai cambiamenti

Ci affezioniamo a stupide abitudini

Ascoltiamo canzoni che sembrano narrare esattamente di noi, ma poi…?

“Vince chi molla” e invece non molliamo mai

Coccoliamo le nostre zavorre, le vele mosce, la barca in secca, e quella marea improvvisa che arriva a portarci via, preferiamo non accoglierla mai

Restiamo al palo, ad attendere inutilmente un ritorno e intanto la vita ci scorre accanto

Provochiamo, attacchiamo, ci difendiamo. Goffi, agiamo in difesa, perpetrando sempre nello stesso errore.

Ci teniamo stretta quel po’ di felicità improvvisa, e la viviamo con mille sensi di colpa, come ad averla costruita sulle macerie del dolore altrui.

Anneghiamo nei sensi di colpa.

Cerchiamo scuse, che “scusa” è la parola più difficile da pronunciare.

Siamo esseri imperfetti, sì.

Percorriamo sempre le stesse strade, orbitiamo sempre intorno agli stessi errori e ci cadiamo dentro invece di imparare a prendere la giusta distanza per guardarli da fuori

Ci lasciamo mangiare dal rancore, come se servisse a qualcosa.

Li guardiamo da lontano quei panni degli altri, che a noi stanno sempre troppo stretti.

Confondiamo indipendenza e paura di rischiare, ossessione per determinazione, abitudine per quotidianità, patetismo per dignità.

Chiamiamo amore il terrore di morire soli, amici quelli che ci accompagnano accidentalmente nella disperazione di un’esistenza.

Finiamo in bellezza, rubando traguardi, a un passo dalla fine

Ci lamentiamo, vittime di un sistema, ma siamo ingranaggio più che consapevole.

Abbiamo paura di tutto, di cose insensate. E mostriamo coraggio improvviso quando gli scenari peggiori si materializzano.

Confondiamo possesso e appartenenza, amore con violenza

Partiamo dai presupposti sbagliati

Diamo per scontato che quella roba lì non vale un cazzo, solo perché qualcun altro sa viverla più intensamente di noi

Alibi alibi alibi

Quanti alibi ci creiamo ogni giorno, quante storie ci raccontiamo.

Tutte di seconda mano.

Chi si crede migliore di altri

Chi cala maschera

Chi accoltella alla schiena

Che prende un abbaglio

Chi cerca uno spiraglio

Chi dona un appiglio

Chi casca sempre in piedi

Chi offre, anche se tu non chiedi

Chi condanna a priori

Chi giudica gratis

Chi si impegna a intermittenza

Chi perde la speranza

Siamo esseri imperfetti, pieni di contraddizioni.

Usiamo male questa resistenza, che diventa cocciuta ossessione anziché orgogliosa liberazione.

Dovremmo imparare dalle gocce d’acqua, che non conoscono resistenza, e si lasciano trasportare, adattandosi, disponibili al cambiamento.

E invece, come cerini, preferiamo vivere in opposizione agli eventi, per finire in cenere, e morire d’attrito.

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